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Casa Madonna della Pace

Casa Madonna della Pace

Assisi - Perugia

Sorge nel centro storico della città di Assisi, in un luogo carico di memoria e spiritualità. Lo stemma che sovrasta il portone d’entrata della casa permette di far risalire la sua appartenenza alla nobile famiglia assisana degli Amatucci. Le prime notizie certe riguardanti tale casato risalgono al 1380. Nei secoli, attraverso i matrimoni tra famiglie nobili, dei quali rimane testimonianza negli affreschi ancora visibili in alcune zone della casa, l’edificio passò alla famiglia Rocchi, fino al 1947, anno in cui si stabilì la prima comunità di Suore Francescane Alcantarine in Assisi. La prima destinazione d’uso fu l’accoglienza degli orfani di guerra, secondo le esigenze del tempo che rendevano impellente questo tipo di sostegno all’infanzia. Una volta venuta meno l’emergenza del dopoguerra, maturò la decisione di cambiare tipo di servizio, aprendo le porte all’accoglienza dei pellegrini, nell’intento di dare una risposta a chi cercava (e cerca) un luogo per il ristoro del corpo e dello spirito. Dal 1972 la casa accoglie la sede del noviziato.

www.alcantarineassisi.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Assisi e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO: dalla S.S. 75 uscita Assisi-S. Maria degli Angeli, proseguire fino alla rotonda poi imboccare la prima a destra, via Patrono d’Italia e proseguire seguendo le indicazioni per Assisi e poi Basilica di S. Francesco. Arrivare a Porta S. Francesco e imboccare via Fonte Bella (la zona è Z.T.L.ma è possibile raggiungere la Casa per lasciare il bagaglio). Proseguire diritto fino a Piazza del Vescovado quindi prendere via Bernardo da Quintavalle e percorrerla per 100 mt. fino al n. 16 (ingresso della Casa). N.B. Ad Assisi i parcheggi sono a pagamento.

 

 

I CORSI

17 / 23 agosto

IN-FINITO: IL LIMITE E L’APERTURA DELLO SPIRITO

Dr. P. BARTOLINI - Prof. P. B. PRELLA O.P.

L’intera esistenza degli umani si sviluppa in seno a un’appartenenza, quella alla terra, agli ecosistemi e alla nostra cultura con i quali evolviamo in accoppiamento strutturale. Tuttavia il richiamo del cielo, la distanza dalle stelle e l’attesa del ritorno del sole, hanno sempre commosso e turbato i nostri antenati, alludendo a una provenienza non circoscrivibile dentro il perimetro delle nostre pratiche e dei nostri discorsi. Da Copernico in poi siamo affidati a una storia aperta, a una ricerca inesauribile che riconfigura il nostro rapporto con il divino, con il pianeta, con le altre culture. Le sfide che l’era globale sta lanciando a noi tutti esigono un ripensamento del limite e dello slancio infinito che il desiderio umano porta con sé. Come trovare una misura per ciò che sconfina da ogni definizione concettuale, come rispettare i limiti che proteggono la vita invece di soffocarla? Se lo Spirito soffia dove vuole, cosa significa questo per una società sempre più centrata simbolicamente sul controllo del vivente e sulla sua riduzione a informazione calcolabile e sfruttabile, e dominata dalla produzione "tecnico-artificiale"?

 

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