Monastero di Santa Croce
di Fonte Avellana
Serra S. Abbondio
( Pesaro Urbino )
Sul versante orientale del monte Catria, circondato dai fitti
boschi di un’isolata valletta, si cela questo eremo
millenario, (m. 700 s.l.m.), custode di preziose memorie,
intensa spiritualità e antico sapere.
La Comunità Monastica di Fonte Avellana ha iniziato la sua
storia nell’ottava decade del X secolo, quando fu fondata da
San Romualdo Abate. San Pier Damiano poi ne ha codificato
la Regola di Vita Eremitica nel 1057, seguita dalla Comunità
fino al 1325, anno in cui da eremo fu trasformato in cenobio.
Nel 1569 poi Fonte Avellana fu annessa alla Congregazione
“sorella” di Camaldoli. Lungo i secoli il complesso monastico
si è andato evolvendo, assumendo la suggestiva forma attuale.
La Comunità ha offerto e offre testimonianza spirituale e
culturale di grande rilevanza, proponendosi come luogo di
esperienza di silenzio, di ascolto della Parola di Dio, di
Liturgia vissuta e di accoglienza.
Come arrivarci:
IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Pesaro e da lì nostro servizio pullman .
IN AUTO:
DA BOLOGNA: A14 direzione Ancona, uscita Fano, percorrere la superstrada seguendo sempre le indicazioni per Roma fino a Cagli (uscita Cagli est), proseguire per Frontone , per Serra Sant'Abbondio e quindi per l’Eremo di Fonte Avellana.
DA PESCARA: A14 direzione Bologna, uscita Ancona Nord, percorrere la S.S. 76 in direzione Roma fino a Genga (uscita Genga – Sassoferrato), proseguire per Sassoferrato; da qui seguire le indicazioni per Pergola fino a Monterosso proseguendo poi per Serra Sant’Abbondio e quindi per l’Eremo.
DA ROMA: A1 direzione Firenze, uscita Orte, percorrere la vecchia Flaminia fino a Scheggia e da qui seguire le indicazioni per l'Eremo di Fonte Avellana.
DA FIRENZE: A1 direzione Roma, uscita Arezzo, per San Sepolcro poi immettersi sulla E45 direzione Roma, uscire ad Umbertide-Gubbio proseguire per Scheggia e da qui seguire le indicazioni per l'Eremo di Fonte Avellana.
I CORSI
22 / 28 agosto
LA SINTONIA CON LA VITA:
RINNOVARE L’ESISTENZA E LA SOCIETA’
Prof. F. LOPES - Prof. R. MANCINI
La vita è un dono misterioso e frainteso. Non ne conosciamo l’origine né la destinazione. La tradizione dell’Occidente ha sempre sovrapposto alla sua realtà principi e logiche prodotte dalla mente umana. Ma che succede se, invece di cercare il senso della vita, si riconosce il senso nella vita stessa, purché sia accolta e vissuta come comunione? La nostra civiltà globale è giunta sull’orlo dell’autodistruzione per aver misconosciuto questo compito. La transizione ecologica, se dev’essere autentica e integrale, non si dà senza la conversione del modo di esistere e di convivere nella società. Non c’è transizione senza conversione di civiltà. Quali sono le scelte e i comportamenti propizi alla vita e quali quelli che la tradiscono? Nel corso tenuto da Filomeno Lopes e da Roberto Mancini viene proposta una ricerca su tali questioni, nella consapevolezza del fatto che, ovunque noi siamo giunti, la vita vera può sempre avere inizio. Un punto di vista africano e uno europeo dialogheranno in questo viaggio per approssimarsi alla felicità possibile.