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Casa Religiosa di Ospitalità

Monastero Santa Croce
dei Padri Carmelitani Scalzi

Monastero Santa Croce - Bocca di Magra

Bocca di Magra
(La Spezia)

Viene fondato nel 1176 per volontà del Vescovo di Luni, Pipino, che aveva dato in dono “32 giove di terra” ad un monaco, si pensa benedettino, per costruire un monastero dedicato alla Santa Croce e al Beatissimo Nicodemo. Sempre al periodo medievale vanno ascritte l’origine del maestoso Crocifisso ligneo tunicato (XI-XII sec.) che dà il nome di “Santa Croce” al luogo e la tradizione che narra il passaggio di Dante presso il Monastero (XIV sec.). Dopo alterne vicende e secoli di oblio, nell’800 viene acquistato dal magnate del marmo Carlo Andrea Fabbricotti. Nel 1935 le condizioni economiche della famiglia Fabbricotti versano in gravi difficoltà e il Monastero viene ceduto al Banco dei Monte dei Paschi di Siena. Una nuova e più fortunata sorte arriva con il 1952, quando il Cardinale Anastasio Ballestrero, allora Superiore provinciale dei Carmelitani della Liguria, acquista la proprietà per farne un centro di spiritualità e accoglienza. Da allora il Monastero Santa Croce, gestito dai Padri Carmelitani Scalzi, offre accoglienza e riposo a tutti coloro che sono alla ricerca di un’oasi di pace per il corpo e per lo spirito. Il Monastero si affaccia direttamente sul mare e si trova all’interno del Parco Naturale di Montemarcello-Magra.

www.monasterosantacroce.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Parma e da lì nostro servizio pullman

IN AUTO: Chi arriva da nord (Genova o Parma) deve uscire al casello di Sarzana e seguire le indicazioni per Bocca di Magra; chi arriva da sud (Firenze o Livorno) deve uscire al casello di Carrara e seguire le indicazioni per Ameglia e poi per Bocca di Magra. All’ingresso del paese, prendere la strada a destra seguendo l’insegna marrone “Monastero Santa Croce”; salire per alcuni tornanti sulla collina e poi svoltare a sinistra seguendo ancora per “Monastero Santa Croce”. Sulla destra si trova il cancello del Monastero.

 

I CORSI

17 / 23 aprile

LA MUSICA E LA DANZA DELLA COMMOZIONE

Prof. p. G. BARZAGHI O.P. - M° G. CHIMINI

La commozione è l’ambiente vitale della poesia e della musica. La poesia e la musica nascono dalla commozione, generano commozione e nella commozione si consumano. Sono pura e semplice commozione. Se la commozione chiama commozione, questo vuol dire che si compiace di se stessa. La commozione celebra se stessa. Come la voce dell’eco. Così è anche il gioco del sentimento evocato dalla musica. La commozione da cui essa nasce e nella quale si perpetua. Come in filosofia non basta intendere una proposizione vera, occorre sentirne la verità, occorre essere capaci e disposti ad esser commossi. Altrimenti tutto è una visione vuota e incapace di quella bellezza in cui il pianto è «rugiada di sereno» (Pascoli). Da Händel a Ravel attraverso Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms e Debussy, le pagine più belle delle lacrime in festa.