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Eremo San Salvatore

 Convento Cappuccini a Terzolas

Erba
(Como)

Immerso nei boschi della Riserva Naturale della Valle Bova, non lontano dal Lago di Como, l’Eremo si trova a 600 m. circa s.l.m. La chiesetta eremitica di San Salvatore divenne proprietà dei frati Cappuccini nel 1536. Essi iniziarono la costruzione del convento, che visse con intensità la sua presenza sul territorio fino al 1810 quando Napoleone I ne ordinò la chiusura. Da allora perse la sua natura di luogo di preghiera e di silenzio, rimanendo abbandonato a se stesso. Nel 1952 l’Istituto secolare di Cristo Re acquistò la struttura per farne un luogo di formazione religiosa per giovani e la riportò, lentamente, all’antico scopo e splendore; durante i lavori di restauro, venne alla luce l'affresco della Crocifissione attribuito a Michelino da Besozzo. L'eremo è stato per anni il luogo in cui Giuseppe Lazzati, Rettore dell’Università Cattolica di Milano negli anni ’70, ha testimoniato la sua dedizione alla chiesa, offrendo ai giovani opportunità di formazione; oggi è prevalentemente sede di ritiri spirituali e di giornate di studio.

www.eremosansalvatore.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Milano Centrale e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO: raggiunta Erba dalle varie direzioni, attraversare il paese; dopo la chiesa di Crevenna proseguire per via San Giorgio; dopo il cimitero di Crevenna la strada prosegue verso l'Eremo.

 

I CORSI


29 luglio / 4 agosto

ARCHETIPI A COLORI
Le grandi pagine della letteratura in scena

Prof.ssa M.C. BRIZZI - Dott.ssa M. CASALBONI

Già l’aedo omerico costruiva, con la sua cetra ed il suo canto, le immagini mentali che fondavano l’interiorità di un popolo e di una intera civiltà. Tuttora, le grandi pagine della nostra storia letteraria arredano il palcoscenico del nostro teatro mentale, restando sullo sfondo della nostra coscienza. Ritroveremo, nei testi letterari e teatrali, i grandi affreschi che hanno contribuito a costituire il nostro immaginario collettivo, dal mondo greco ad oggi, riguardando Apollo che scende dall’Olimpo, e che ci suggerisce il concetto di bene e la sua evoluzione dalla civiltà aristocratica antica ai giorni nostri. Rivedremo poi Enea e le dolorose tappe del suo viaggio di ricerca e di rinuncia. Ancora, ci troveremo davanti ai personaggi manzoniani e shakespeariani, a riflettere sul potere e sul perdono; per finire, lo specchio frantumato che riflette il volto ansioso dell’uomo novecentesco ci parlerà di noi, del nostro tempo veloce e nevrotico, e dei nostri nemici interiori, che prendono forma nell’ultima sigaretta sveviana e nella “lanterninosofia” di Pirandello.

 

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