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Eremo di Montecastello

Eremo di Montecastello

Tignale sul Garda
(Brescia)

Montecastello è un “eremo”, cioè un luogo appartato nella solitudine, in posizione naturale stupenda tra le più belle del lago di Garda. Sorge accanto all’antico Santuario della Madonna di Montecastello (le cui origini pare risalgano al IX/X secolo), a 700 m. a picco sul lago, ed offre con alcune terrazze panoramiche una delle visioni più suggestive della zona. L’Eremo, dedicato al Cardinale Carlo Maria Martini, è Casa di Spiritualità della Diocesi di Brescia, a conduzione diocesana.

 

www.eremodimontecastello.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Brescia e da lì nostro servizio di pullman.

IN AUTO: Raggiunta Brescia dalle varie direzioni, uscire a Brescia Est e seguire le indicazioni per il Lago di Garda Occidentale. Immettersi quindi sulla S.S. 45 bis Gardesana Occidentale direzione Riva del Garda. Dopo Salò, oltrepassare le località di Gardone, Maderno e Gargnano. 4 km. dopo l’abitato di Gargnano, all’uscita delle terza galleria, imboccare la deviazione a sinistra per Tignale e per l’Eremo di Montecastello (8 km. circa).

 

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I CORSI

21 / 27 luglio

HOMO LUDENS
Filosofia e architettura della felicità

Prof. A.G. CASSANI - Prof. P. PAGANI

C’è stato un momento, negli anni Sessanta del secolo scorso, in cui si è pensato che “tecnica”, “libertà” e “gioco” potessero coesistere, rendendo concreta l’utopia di una “liberazione dal lavoro”, o meglio dalla fatica che la condanna biblica ha associato al lavoro, da Adamo ed Eva ai giorni nostri. L’architettura e l’urbanistica hanno, in ciò, svolto un ruolo centrale, immaginando “megastrutture” in cui le singole cellule abitative potessero muoversi liberamente attraverso le città, rendendo ciò che era sempre stato rigido e fisso, mobile e mutevole, capace di adattarsi a ogni cambiamento di vita. Architetti come gli Archigram, Cedric Price, Constant Nieuwenhuys, e teorici come Reyner Banham, hanno provato a ridisegnare il mondo nell’ottica dell’Homo ludens teorizzato da Huizinga. Un’utopia, con le sue luci e le sue ombre, quanto mai attuale ancora oggi. La riflessione filosofica degli ultimi decenni, da parte sua, ha preso in crescente considerazione critica le figure sopra evocate – “lavoro”, “gioco”, “tecnica”, “utopia” –, e, mettendole in relazione con la “libertà”, ne ha svelato, e può svelarne, aspetti e nessi tutt’altro che scontati.

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