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Eremo di Lecceto

Eremo di Lecceto

Malmantile Lastra e Signa (FI)

Le origini dell’Eremo risalgono al 1473 quando un frate domenicano di San Marco a Firenze decise di ritirarsi a vita contemplativa in una foresta di lecci tra Malmantile e Lastra a Signa. Ottenuta una donazione di terreno nella zona, vi costruì la chiesa e grazie al mecenate e nobile Filippo Strozzi il convento adiacente; lo stemma degli Strozzi si ritrova sulla facciata e all’interno della chiesa. Nei secoli successivi ci sono pochissime notizie del complesso; nell’Ottocento fu adibito a soggiorno estivo del seminario maggiore dall’Arcivescovo di Firenze Eugenio Cecconi. Oggi l’Eremo, collocato in zona collinare a ridosso di un bosco di lecci, è centro di esercizi spirituali intitolato al Cardinale Elia dalla Costa.

www.eremodilecceto.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO: arrivo alla stazione ferroviaria di Firenze S. M. Novella e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO: dall’autostrada uscita Firenze-Scandicci; indicazioni per Lastra a Signa: prendere la superstrada FI-PI-LI in direzione Pisa-Livorno e uscire a Lastra a Signa; proseguire seguendo sempre le indicazioni per Lastra a Signa. Dopo l’incrocio semaforico di Lastra a Signa seguire per Malmantile; all’inizio del paese imboccare la via S. Salvadore; seguire le indicazioni: Chiesa dei Santi Filippo e Jacopo – “Eremo di Lecceto Casa di Spiritualità”.

 

I CORSI

25 / 31 luglio

IL SECOLO HA VENT'ANNI: SEGNI, SUONI, PAROLE

Dott.ssa G. CARAMORE - M° P. MAURIZZI - M° G. TESINI

I primi vent’anni di questo secolo spalancano inquietudini nuove e speranze antiche. Il pianeta sembra ribellarsi – nella sua materia terrestre e nei sussulti della storia – alle consuetudini del passato. Ma è sempre alle parole, ai segni, ai suoni della tradizione che fa appello per innervarli nella complessità contemporanea. Il linguaggio, e il pensiero, faticano a tener dietro alla temibile velocità con cui tutto, in questo tempo, muta e si trasforma. Ma è rielaborando – con coraggio e responsabilità – ciò che ci sta alle spalle che si può procedere, forse, verso soluzioni nuove. Le scienze, le arti, le religioni ci offrono spazi di comprensione che sono ancora tutti da esplorare. Gli umani vivono “giù, nell’incerto”, scriveva Hölderlin. Potrebbe essere questo un punto di partenza per sondare i nuovi tragitti dell’esperienza umana, a partire dall’interpretazione musicale, dalla nuova mappa geopolitica del mondo, dai rischi delle innovazioni tecnologiche, dalla “bellezza sempre antica e sempre nuova” che non smette di accompagnarci nella nostra vita. Letture di testi e concerti accompagneranno l’itinerario proposto.

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