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I CORSI

I DOCENTI

I LUOGHI

 


 

Casa Tabor

Istituto Domus Ciliota

San Zeno di Montagna (VR)

La Casa, un moderno monastero, è adagiata sulla montagna come una gradinata, a 700 m. di altitudine e con vista sul lago; è stata pensata e voluta nel rispetto dell’ambiente che la circonda e rivela la profonda relazione e armonia tra struttura architettonica e natura circostante. In essa sono tanti i luoghi importanti, che invitano alla riflessione e alla preghiera, come la Cappella che ospita il mosaico di Marko Ivan Rupnik, L’incoronazione della Vergine; e poi il chiostro, collocato in alto ed aperto a simboleggiare il desiderio di incontro e di relazione. L’accoglienza è curata da una comunità di Suore Orsoline di Verona, figlie di Maria Immacolata. I dintorni offrono la possibilità di passeggiate rilassanti nel verde.

www.orsolinecasatabor.it

 

Come arrivarci:

IN TRENO:arrivo alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova e da lì nostro servizio pullman.

IN AUTO: A22 Verona - Brennero, uscita Affi, seguire le indicazioni per Prada, S. Zeno di Montagna. Arrivati a San Zeno, dopo il ristorante “Paradiso imperfetto” e la Pizzeria “Giardinetto” sulla destra seguire le indicazioni per Lumini. Si percorrono 5’ in salita e si arriva all’albergo “Belvedere” che resta sulla sinistra. Dopo il Belvedere prendere la strada in discesa a sinistra (Via Capra), subito dopo le villette a schiera, prendere la prima strada a destra, in fondo c’è la casa.

 

 

I CORSI

18 / 24 agosto

ARTE E PENSIERO: IL TEMPO, LO SPAZIO, IL PUBBLICO

Prof. P. G. BARZAGHI O.P. - Prof. S. ZUFFI

Uno dei compiti di chi studia immagini e testi del passato è quello di “contestualizzare”, vale a dire di ricostruire in modo accurato e credibile l’epoca e le circostanze dell’epoca degli autori. Ma il desiderio degli artisti, dei poeti, degli scrittori non era certo quello di rivolgersi solo al proprio tempo, bensì di raggiungerci attraverso i secoli, di essere nostri “contemporanei”, di continuare a parlare con noi e con le nostre emozioni. D’altra parte, nel “Dialogo dei Massimi sistemi”, Galileo ha affermato che la più grande invenzione dell’uomo è stato il “vario accozzare di venti caratteruzzi”, vale a dire la scrittura, che ci permette di essere in contatto con “quelli che sono nelle Indie”, e anche “con quelli che furono e con quelli che saranno”. Un teologo e uno storico dell’arte si confrontano su questi temi, partendo da alcuni celebri esempi di pittori come Giotto, Raffaello, Lorenzo Lotto, Caravaggio, Rembrandt.

 

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